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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
La pubblicazione di CREA sul valore dei vigneti per regione e provincia è l’argomento che affrontiamo oggi e che rappresenta una delle mete più frequentate del blog. I dati si riferiscono al 2023, sono prezzi per ettaro di vigneto, suddivisi per regione, per provincia e, volendo, anche per zona altimetrica.
Nel 2023, il valore medio per ettaro di vigneto in Italia è cresciuto dell’1% a 58100 euro. Una crescita coerente con quella degli ultimi 5 anni ma anche degli ultimi 10 anni, ma… non abbastanza per tenere il passo dell’inflazione. O meglio, lo aveva fatto fino alla fine del 2021, quando l’inflazione mediamente viaggiava sotto l’1%. Non si può dire lo stesso oggi, visto che la fiammata degli ultimi 3 anni ha portato l’inflazione media sugli ultimi 5 anni al 2023 al 3.0% e quella sugli ultimi 10 all’1.7% medio annuo.
Tornando ai nostri dati, la regione che nel 2023 ha visto l’incremento maggiore è stata la Lombardia (+5.6% a 74300 euro medi), seguita dalla Valle d’Aosta (+4.8% a 58100), mentre l’unica regione in cui il valore è marginalmente calato (-0.4%) è il Veneto (141mila euro). Il Trentino Alto Adige resta di gran lunga la regione con il valore medio più elevato (343mila euro), la Sardegna quella con il valore più basso (13mila).
Per quanto riguarda le province… beh, nel resto del post trovate tutto, comprese le tabelle anche disponibili nella sezione Solonumeri.Passando appunto alle province, le revisioni annuali più importanti sono a Livorno (+16%), Brescia (+12%) e Firenze (+11%), mentre nel 2023 sono stati ridotti i valori per ettaro a Taranto (-3.8%), Brindisi (-1.7%) e Verona (-1.1%). La provincia con il valore medio per ettaro più elevato è Bolzano (562mila euro), poi Trento (231mila), Treviso (182mila), Bergamo (159mila) e Cuneo (159mila).
Passando ai dati medi sui 5 anni, che sono più “veritieri” delle tendenze in atto, a livello regionale sono Piemonte (+3.2% annuo), Valle d’Aosta (2.2%) e Toscana (+1.9%) a registrare gli incrementi medi annui più marcati, mentre due regioni, Campania (-0.6%) e Molise (-0.2%) sono le uniche due regioni con un leggero calo. Interessante notare come il Veneto abbia smesso di crescere (+0.1% negli ultimi 5 anni).
A livello provinciale e sempre sui 5 anni, la crescita annua più marcata riguarda Firenze, +7.7%, poi Brescia, +4.6%, Livorno, +3.8% e Cuneo e Udine (+3.6% entrambi). In fondo, con un calo annuo troviamo Pavia,-1.8%, Benevento, -1.5%, Rimini, -1.5% e Padova, -1.0%.
Volendo spingersi sui dati a 10 anni, chi vince è il Piemonte, con una crescita del 2.6% annuo, passato da 64mila e 82mila euro per ettaro in media, mentre resta la provincia di Firenze con un incremento annuo del 5% da 37 a 60mila euro la più dinamica sull’orizzonte allargato a 10 anni.
Vi lascio alle tabelle.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco More






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Le indicazioni sull’utile di fine anno sono state leggermente riviste al ribasso. L’azienda continua a pagare dividendi e a ricomprare azioni, ma negli ultimi tempi a un ritmo superiore a quello con cui genera cassa. Se ci confrontiamo con la situazione di 12 mesi fa, il debito netto sale di circa 850 milioni, dopo che l’azienda ha pagato agli azionisti 1.4 miliardi di dollari.
Passiamo a una breve analisi con ulteriori grafici e la tabella riassuntiva.Nel terzo trimestre l’azienda ha avuto un fatturato di 2.46 miliardi di dollari, -0.5%. Di questi, 2.03 miliardi sono birra, +3%, 431 milioni sono vino e spiriti, -14%, con il “solo vino” a 375 milioni, -14%.
A livello consolidato, l’utile operativo è stabile a circa 800 milioni di dollari, mentre migliora l’utile netto da 509 a 616 milioni, essenzialmente grazie alla riduzione del carico fiscale.
Se ci concentriamo sulla divisione vino e spiriti, CBrands ha venduto 5.1 milioni di casse, di cui 4.3 milioni nel mercato americano, con un calo del 16% e 19% rispettivamente. Le vendite al dettaglio dei prodotti CBrands hanno subito un calo del 4% rispetto all’anno scorso, che paradossalmente non è male visto il -17% e -12% dei due trimestri precedenti, anche se la base di comparazione era la più facile.
Dal punto di vista finanziario, l’azienda resta intorno a 3 volte il debito su EBITDA, con un indebitamento finanziario netto di 11.5 miliardi di dollari. Negli ultimi 12 mesi sono stati distribuiti dividendi per 714 milioni di dollari e ricomprate azioni per 668 milioni. Gli investimenti sono stati 1.45 miliardi di dollari.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco More





