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Le esportazioni di vino tedesco sono cresciute del 6% nel 2022 a 1.07 miliardi di euro, il livello più elevato degli ultimi anni. Come ben sapete la Germania è un mercato di importazione più che di esportazione: a fronte dei 3.5 milioni di ettolitri esportati nel 2022, oltre 13 milioni sono importati, per una “bilancia” negativa di 10 milioni di ettolitri e, in euro, di 1.6 miliardi di euro. Un’altra curiosità è il fatto che la Germania esporta a 300 euro per ettolitro e importa a 200, quindi mediamente vende vino più pregiato (o a maggior prezzo) di quello che compera. Passando invece ai dati che abbiamo sottomano oggi, credo che la considerazione più interessante sia il progresso strutturale che il vino tedesco sta avendo nei paesi dell’Est Europa, che non sono ancora considerati o messi nel mirino da altre nazioni esportatrici. La Polonia, per esempio, è il terzo mercato per il vino tedesco già dallo scorso anno (forse il secondo, dato che il dato olandese è probabilmente falso e influenzato dalla riesportazioni), con un ulteriore progresso a doppia cifra e un valore delle esportazioni di 83 milioni di euro; ma potete notare più in basso anche il progresso della Repubblica Ceca, +10% sul 2022 e +10% annuo dal 2017. Bene, passiamo a un breve commento dei dati.
Il totale delle esportazioni di vino tedesco è aumentato di 60 milioni tra il 2021 e il 2022, passando a 1066 milioni di Euro, +6%. Il volume esportato è invece calato del 5% a 3.5 milioni di ettolitri.
I Paesi Bassi restano il principale mercato di esportazione per il vino tedesco in termini di valore e ancor più di volume, ma hanno registrato una diminuzione passando da 176 milioni a 157 milioni (-11%). In termini di volume siamo passati da 950 a 750mila ettolitri, -21%.
La Norvegia e l’Austria sono i paesi che hanno mostrato la maggiore crescita con un aumento del 36%. La Norvegia ha aumentato le sue importazioni da 49 milioni a 66 milioni. L’Austria ha aumentato a 48 milioni di EUR.
Altri paesi che hanno aumentato le importazioni di vino tedesco sono come dicevamo la Polonia (+15% a 83 milioni), con un volume a +5% e il Regno Unito (+14% a 82 milioni).
Resta invece stabile il mercato USA, probabilmente il principale “vero” importatore di vino tedesco: con 87 milioni, resta ancora ampiamente sotto il livello raggiunto nel 2016-17 di 100 milioni di euro.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco More






Il quadro delle esportazioni di spumante di questi primi mesi del 2019 è chiaro: mentre il Prosecco continua a crescere senza sosta, gli altri spumanti DOP (Asti compreso) stanno calando pesantemente in alcuni mercati. Le due forze sono quasi pari, tanto che i primi 6 mesi vedono un incremento soltanto del 5% del valore esportato […] More






Il post di oggi riassume i dati sulla produzione di vino in Italia del 2024 confrontando i dati di ISTAT (che storicamente abbiamo usato qui) che quelli prodotti da AGEA. Questo post è reso possibile dal fatto che AGEA, a partire dal 2023 (io me ne sono accorto un anno in ritardo), ha pubblicato la sua tabella di produzione di vino con suddivisione regionale e per tipologia. Prima del 2023, i dati di AGEA venivano utilizzati per una tabella riassuntiva nel sito del Ministero dell’Agricoltura (ora MASAF) con un dettaglio molto “alto” per macroregione e quindi di scarso valore.
La differenza tra i dati AGEA e quelli ISTAT è che i primi sono derivanti dalle “dichiarazioni di produzione” degli operatori (quindi un dato in gergo “bottom-up”) mentre invece quelli di ISTAT derivano dalla rilevazione dei suoi uffici locali, che invece fanno riferimento ad altre fonti (camere di commercio e via dicendo).
Le due rilevazioni sono sempre più divergenti. Se prima 2019 si osservava un divario medio del 2% circa e al massimo del 5%, negli ultimi tre anni le rilevazioni ISTAT sono del 10% circa superiori a quelle di AGEA.
Ora chi ha ragione?Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
Il dato di AGEA è sicuramente giusto “per difetto”. Ossia, il dato di AGEA rappresenta il vino prodotto e dichiarato. Vi ricordo però che l’economia reale è differente dall’economia dichiarata. A tale proposito, ISTAT è solita rettificare i suoi dati per l’economia cosiddetta “sommersa”, o come meglio definita “non osservata”. Nel PIL 2023 per esempio il 10.2% del totale e si riferisce a sotto-dichiarazione dei ricavi, lavoro irregolare, affitti non dichiarati, mance, droga, contrabbando, prostituzione e via dicendo.
Viene dunque da chiedersi se il dato AGEA è veramente quello giusto o se una parte della produzione di vino può sfuggire alla rilevazione. Io sono dell’avviso che una parte sfugga, anche se la mia supposizione si scontra con un piccolo problema: non in tutte le regioni e tutte le categorie la stima ISTAT è superiore alla rilevazione AGEA, come invece dovrebbe essere.
Per esempio, nel 2024 secondo ISTAT in Piemonte si sono prodotti 2.2m/hl di vino, mentre secondo AGEA sono 2.7m/hl e in Veneto 10.7m/hl contro 11.7m/hl di AGEA. Invece, in aree dove anche secondo ISTAT l’economia sommersa è nettamente superiore alla media, come il mezzogiorno (16% contro il 10% nazionale) anche la produzione di vino che ISTAT inserisce nelle sue tabelle è nettamente superiore a quella di AGEA. Nel caso specifico del 2024, il 30% in più 18.2m/hl rispetto a 14.0m/hl. Al contrario, la produzione di vino del Nord Italia è molto più simile tra le due fonti, anzi secondo ISTAT è il 5% più bassa.
Esiste anche un divario tra le categorie produttive. La differenza nel segmento dei vini DOC è molto meno marcata (ISTAT il 4% in più di AGEA) mentre è intorno al 10% per i vini da tavola e varietali e sale al 18% nel caso dei vini IGT.
Nella sezione Solonumeri trovate la produzione di vino per anno con la dicitura “I” se il dato viene da ISTAT e “M” per il dato di AGEA, adottato dal Ministero.
In conclusione, sono molto contento che anche AGEA abbia cominciato a rendere pubblici i suoi dati, spero che lo faccia anche a luglio 2025, come è stato fatto il 1 luglio 2025 (produzione 2024) e il 25 luglio 2024 (produzione 2023). Sarebbe auspicabile che ISTAT prendesse questi dati “ufficiali” e li confrontasse con le sue evidenze per produrre un dato (inclusivo della parte “non osservata”) di qualità superiore.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco More






La ripresa delle vendite e dei margini di Lanson BCC già intravista nel primo semestre è continuata anche nel secondo e ben più critico periodo dell’anno, con una ulteriore accelerazione. Di conseguenza, dopo anni di prestazioni ben poco convincenti (soprattutto dal punto di vista economico), il 2018 è finalmente un anno di crescita del 6% […] More






Mentre arriviamo al dunque della vendemmia 2025, ci prendiamo un attimo per analizzare I dati produttivi finali 2024 della Francia, che sono stati pubblicati da Agreste a metà agosto. Come ben sapete la discussione si sta spostando verso “come produrre meno vino”, visto che se ne beve meno, e quindi i dati che commentiamo oggi, tutti marcati dal segno “meno” sono da leggere in un’ottica moderatamente positiva. Dunque la Francia ha prodotto nel 2024 36.5 milioni di ettolitri di vino, un po’ meno della stima di un anno fa, di 37-39.5. Il dato è in calo del 21% sul 2024 e del 17% sulla media 2019-23. In realtà, se togliessimo il vino prodotto per la distillazione (Cognac e Armagnac), la produzione sarebbe di 28.6 milioni di ettolitri, in calo del 16% sul 2023 e del 15% sotto la media storica 2019-23. Le regioni con la produzione più scarsa in ottica storica: un po’ a sorpresa Bordeaux e Borgogna, oltre al bacino produttivo più importante, la Charente, dove però si produce essenzialmente per la distillazione.
Per il 2025 le stime preliminari indicano una forchetta tra 40 e 42.5 milioni di ettolitri, con una indicazione di un -3/4% sulla media a 5 anni (che si sposta al 2020-24 e dunque scende) e un andamento per i vini AOC un po’ meglio del totale. All’interno anche i dati sugli espianti di vigna in Francia.
Passiamo ai dettagli dell’annata 2024.Nel 2024 si sono prodotti 36.5 milioni di ettolitri di vino in Francia, di cui 28.65 sono destinati al consumo umano, -15% sulla media storica, e 7.8 milioni alla distillazione, -22% sulla media storica.
La produzione di vino AOC è di 15.23 m/hl nel 2024, ossia il 18% sotto la media storica e rappresenta il 53% della produzione di vino non destinato alla distillazione. Le principali aree di produzione dei vini AOC sono Bordaux (3.3m/hl, -22% sulla media), il Sud-Est (2.8m/hl, -15%), poi la Champagne (2.0m/hl, -9% sulla media storica, la Borgogna (1.65m/hl, -21%) e agli stessi livelli ci sono anche il Languedoc (-23%) e la Valle della Loira (-19%).
La produzione dei vini IGP e degli “altri vini” sembra essere stata meno negativa, con un calo del 12% e 7% rispetto alla media storica, per un totale delle due categorie di 13.4 m/hl, principalmente rappresentato dagli IGP.
Le previsioni del 2025 di cui abbiamo accennato sopra vedono una ripresa della produzione in Borgogna, Champagne, Valle della Loira e Charentes (produzione per distillazione). In altre regioni come il sud e Bordeaux gli espianti avranno un impatto. Tra il 2024 e il 2025 sono stati espiantati 8000 ettari a Bordeaux, 3500 nel Sud Est, e oltre 10000 nella Languedoc-Roussilion, per un totale di oltre 20mila ettari. Noi in Italia non abbiamo ancora cominciato.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco More





