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Australia – esportazioni di vino 2018

Anche nel 2018 gli australiani sono volati (+10% in valuta locale, che però diventa +3% in Euro) sulle ali della Cina, grazie alla vicinanza geografica ma soprattutto agli accordi commerciali siglati per il commercio estero. Dei 2.9 miliardi di dollari australiani (1.8 miliardi di euro) di esportazioni nel 2018 ben 1.1 miliardi (726 milioni di euro) sono stati spediti in Cina e Hong Kong. Si tratta del 40% del totale, quando 10 anni fa il paese asiatico era meno del 5%. Così l’Australia dopo essere stata messa in ombra dal Cile per diversi anni si è ripresa il suo ruolo storico, e cioè quello di essere il più importante esportatore di vino dopo gli irraggiungibili paesi europei (Francia, Italia e Spagna). Fuori la Cina, il prodotto australiano continua a subire nel mercato americano, mentre le cose sembrano migliorare negli altri paesi anglosassoni come Regno Unito e Canada, che insieme agli USA ora rappresentano poco più di un miliardo di dollari di esportazioni… in altre parole tanto quanto la Cina senza Hong Kong. Fuori questo gruppo di paesi restano soltanto circa 700 milioni di dollari che stanno crescendo al ritmo del 4-5% circa.

  • I dati di UN Comtrade forniscono un quadro in miglioramento per le esportazioni australiane, che sono cresciute del 10% nel 2018 a 2.89 miliardi di dollari locali, il che significa circa il 9% medio negli ultimi 5 anni. A onor di cronaca va detto che l’anno in cui innestiamo questo calcolo, 2013 è stato il peggiore per l’export australiano.
  • Il miglior mercato continua a essere la Cina, +23% a 1017 milioni di dollari australiani, mentre Hong Kong ha ceduto circa il 10% ma vale soltanto 128 milioni. Il combinato dei due dati porta a 1145 milioni e a un incremento del 18% sul 2018 e del 30% annuo dal 2013 a questa parte. In qualche modo si può parlare di “rallentamento”.
  • Gli altri mercati importanti sono quelli anglosassoni, dove però le esportazioni restano largamente sotto i picchi storici. In USA scendono del 5% a 442 milioni, al picco erano 867 milioni (2007), nel Regno Unito invece crescono del 13% a 406 milioni (al picco erano 1 miliardo, di nuovo 2007) e lo stesso vale per il Canada dove la crescita è dell’11% ma con 207 milioni siamo lontani dal fatidico 2007… 280 milioni.
  • I volumi esportati sono invece stabili a 8.1 milioni di ettolitri, e crescono del 3% annuo tra il 2013 e il 2018. Per i volumi la Cina resta sempre il mercato più importante con circa 2.6 milioni di ettolitri (compreso Hong Kong), seguito però dal Regno Unito con 1.9 milioni e dagli USA con 1.2 milioni di ettolitri.
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