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Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore – vendite e esportazioni 2018

Il rapporto 2019 sul Conegliano Valdobbiadene con i dati 2018 ci riporta un quadro in chiaroscuro, con un continuo progresso sul mercato italiano (+12% a valore) ma un cambio di direzione piuttosto importante in alcuni importanti mercati internazionali (-9% nel complesso). Il tutto in un contesto di stabilità della produzione (poco sopra 90 milioni di bottiglie) e, mettendo tutto insieme, di leggero incremento del prezzo medio di vendita del prodotto, ormai superiore ai 5.6 euro per bottiglia. Il “Prosecco buono” non segue dunque il sentiero di crescita dilagante del “Prosecco DOC” registrato ancora nel 2018. I primi tre mercati, Germania, Regno Unito e Svizzera, sono in calo del 10-15% e anche il Nord America cala, lasciando un dato globalmente positivo soltanto alla voce “resto del mondo” in cui però il prodotto è ancora poco distribuito. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

  • Il rapporto aggiorna anche i dati relativi al distretto produttivo al 2018: ci sono dunque 6325 persone che lavorano nel distretto, contro 6245 dello scorso anno e 5000 del 2009, sono coltivati 8446 ettari di vigneto contro 8088 dello scorso anno, la produzione è stata di 90.6 milioni di bottiglie contro 91.4 dello scorso anno, di cui 86.4 milioni sono di spumante DOCG, quindi il 95% del totale.
  • Secondo il rapporto il “valore della produzione” si attesta a 519 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al valore del 2018 (peraltro in calo su quello dell’anno precedente).
  • Venendo ai dati su cui il rapporto si focalizza di più, parliamo dunque di vendite, sia in Italia che all’export. Il dato totale è in progresso, come vede dal grafico, da 472 a 488 milioni, +3%, con un volume di vendite sostanzialmente stabile e un incremento del 4% del prezzo medio di vendita.
  • Il mercato italiano è quello che determina la crescita con un incremento del 12% a valore e del 6% in volume, per 314 milioni di euro e 53 milioni di bottiglie rispettivamente. Crescono tutti i canali, in numero di bottiglie, ma sono da sottolineare il dato di +9% per la GDO (20 milioni di bottiglie, quindi il 23% del totalone mondiale) e il +16% per la vendita diretta (3.5 milioni di bottiglie), buon segno anche in relazione alla recente inclusione della zona tra i patrimoni UNESCO.
  • All’estero le cose vanno decisamente meno bene: le esportazioni 2018 sono calate del 9% a 174 milioni di euro, con una riduzione del 9% del volume a 33 milioni di bottiglie. Comunque si vogliano guardare i dati (volume o valore) si trovano poche notizie positive: Benelux, Australia, Russia, Cina, comunque tutti mercati dal peso poco rilevante. Il calo è molto pesante nel Regno Unito (-10% a valore e -14% a volume). Va allo stesso modo in Germania, primo mercato storicamente per il prodotto, dove i volumi calano del 10% a 6.6 milioni di bottiglie e il valore esportato scende del 15% a 37 milioni di euro.
  • Vi lascio alle tabelle.
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