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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento novembre 2019

Le esportazioni italiane di vino in Novembre non sono andate bene, non solo per la stabilizzazione del Prosecco nel segmento spumanti ma anche per la battuta d’arresto dei vini in bottiglia. Con il -5% del mese di Novembre arriviamo agli 11 mesi a una crescita del 2.9% e se dicembre finisce stabile (ma potremmo sperare in qualcosa di meglio visto la base di comparazione piuttosto facile) andiamo al +2.3%. Siamo insomma a cavallo dei 6.4 miliardi di euro, qualcosa più (se dicembre cresce), qualcosa meno (se dicembre è stabile o in calo). Non è un risultato particolarmente eccitante, vista la forte spinta dei volumi (+10% negli 11 mesi) e considerando che la Francia ha chiuso intorno a +4% (i dati finali dettagliati non sono ancora usciti) nonostante il colpo secco dei dazi americani sull’export dell’ultimo trimestre. Il nostro tallone d’Achille è il Regno Unito, unico tra i mercati importanti a mostrare un calo importante, soprattutto negli ultimi mesi.

  • Novembre è tipicamente un mese molto importante per le esportazioni di vino. Il dato preliminare ISTAT mostra un calo del 5% a 618 milioni di euro, per un valore di 5.9 miliardi di euro sugli 11 mesi (+3%) e un dato in crescita del 2.3% sugli ultimi 12 mesi.
  • Il rallentamento su valori non si ritrova nei volumi esportati, che salgono del 4% nel mese e del 10% negli 11 mesi. Come vedete dalla tabella siamo sul piede dei 21.7 milioni di ettolitri annui. Ne consegue un calo del prezzo medio di esportazione significativo che ha caratterizzato tutto l’anno.
  • La debolezza degli ultimi mesi è legata al mercato inglese, in calo del 19% in novembre e del 6% nell’anno. La componente dei vini in bottiglia è a -10%, mentre i vini spumanti crollano del 24% nel mese e portano il saldo da inizio anno a -11% (contro un dato stabile per i vini in bottiglia).
  • Il forte rallentamento riportato dai francesi in USA non si vede in modo marcato per noi. Gli USA sono in calo del 4% in novembre e per esempio vanno meglio di paesi come il Canada, la Svezia o la Danimarca che non hanno subito l’impatto dei dazi.
  • Nel quadro del mese è quindi difficile trovare numeri positivi (Cina, Giappone).
  • Allargando lo sguardo alle categorie, il rallentamento dei vini spumanti (-3%) in un mese tanto importante si fa sentire e porta la categoria a rallentamento a +3.6% negli ultimi 12 mesi. Per confrontarci, basti pensare che a dicembre 2018 siamo usciti con un incremento dell’11.4%.
  • Resta ormai un mese per chiudere i conti. Dicembre 2019 è stato un mese cattivo, ma è anche vero che è uno dei mesi meno importanti per l’attività vinicola. Lo sarà anche gennaio e febbraio. Possiamo dire che il vero e proprio test sarà vedere cosa succede da marzo in avanti, soprattutto considerando quello che sta succedendo in Cina.
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