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Il consumo di vino e bevande alcoliche in Italia – aggiornamento ISTAT 2019

I dati ISTAT sulla penetrazione del consumo di vino relativi al 2019 sono molto simili a quelli dello scorso anno: il 54% degli italiani beve vino almeno sporadicamente, contro il 50% che beve birra e il 46% che beve altri alcolici. Incrociando le tre categorie, abbiamo una penetrazione del consumo di alcolici del 67%. Nel segmento vino le tendenze sono quelle degli ultimi anni: calo dei consumatori abituali (anche moderati) a vantaggio del consumo sporadico, stabilità del consumo tra i maschi (dove i consumatori pesanti sono sempre meno presenti) a vantaggio delle signore. Come vedremo anche nel prossimo post, sono tendenze che accomunano tutte le fasce di età e tutte le aree del paese. Per vostro riferimento per passare dalle percentuali ai valori assoluti, dovete considerare 26.35 milioni di maschi, 28.05 milioni di femmine e dunque 54.4 milioni di italiani. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

  • Dopo il balzo registrato negli ultimi due anni, la penetrazione del consumo di vino si è stabilizzata poco sopra il 54% della popolazione nel 2019. Come mostrato nel grafico, si tratta di un andamento molto simile rispetto alla birra e alle altre bevande alcoliche, consumate rispettivamente dal 50% e dal 46% della popolazione italiana.
  • Prima considerazione, il consumo abituale di vino continua a calare: nel 2019 solo il 18% della popolazione italiana beveva vino tutti i giorni, ossia un terzo dei bevitori di vino. Il 31% della popolazione consuma vino in modo sporadico. Se guardiamo a 5 anni fa i consumatori abituali erano il 20% e quelli sporadici il 26%; dieci anni fa erano appaiati, 25% ciascuno.
  • Seconda considerazione, il consumo di vino tra le donne continua a crescere. Secondo ISTAT il 43% delle donne beve vino in Italia nel 2019, contro il 38% del 2014 e il 41% del 2009. Come per tutto il consumo di vino c’è un’onda di ritorno con modelli di consumo differenti. Di questo 43%, il 29% consuma il vino in modo sporadico. Dieci anni fa il consumo sporadico era soltanto il 23% su una penetrazione totale soltanto di poco inferiore (41%).
  • Per quanto riguarda gli uomini, se guardate bene i dati vi accorgerete quanto sia importante l’impatto negativo dell’uscita dal campione dei bevitori abituali, passati dal 36% della popolazione al 26%.
  • Dove invece i dati non sembrano mostrare una “omogeneizzazione” è nelle zone del paese. La penetrazione del consumo è superiore al Nord Italia di 7-8 punti percentuali rispetto al Centro-Sud. Questo divario è immutato da dieci anni a questa parte con qualche alto e basso.Come abbiamo mostrato in passato il consumo di vino è guidato dal prodotto interno lordo. Si tratta quindi di un ulteriore segno del fatto che il divario tra nord e sud del nostro paese non si sta colmando.
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