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    Esportazioni di vino italiano – giugno 2021 / primo semestre

    Le esportazioni italiane di vino del primo semestre 2021 chiudono con un giugno molto forte che porta il saldo semestrale a 3223 milioni, di euro, quindi +16% sul 2020. Se guardiamo al 2019, una base di comparazione decisamente più solida, la crescita è del 10.6%, quindi in qualche modo come se il Covid non ci fosse stato, con un saldo dei vini spumanti positivo del 14% (sempre contro 2019) nonostante le difficoltà incontrate nel mercato inglese. È un bilancio positivo? Nelle prossime settimane presenteremo i dati relativi alla Francia e alla Spagna. Giusto per darvi un “assaggio” e per mettere nel contesto questi dati, le esportazioni francesi nel primo semestre sono in crescita del 40% sul 2020 (quando c’era stato un crollo vero e proprio) e sono a +11.1% sul 2019, quindi con un andamento molto simile a quello del nostro paese. Venendo ai nostri dati, che sono presentati in dettaglio nelle tabelle allegate, l’aspetto da cogliere è il recupero totale delle esportazioni nel mercato americano (grafico allegato), che è praticamente tornato ai livelli del passato. A questo momento, tra i principali mercati del nostro export, restano sotto i massimi storici soltanto il Regno Unito  e il Giappone (entrambi circa il 16% sotto il loro massimo storico) e la Francia (circa -6% su base annua). L’osservato speciale Cina sta andando bene e sta velocemente tornando ai livelli del passato. Nei vini in bottiglia le esportazioni sono cresciute del 78% nel semestre a 53 milioni e siamo ora a un ritmo annuo di circa 104 milioni di euro non troppo distanti dal massimo di 111 milioni. Nel segmento degli spumanti di cui parleremo nei prossimi giorni in più dettaglio, il mese ha segnato un forte recupero (+69%), grazie all’andamento eccezionalmente positivo del mercato americano. Tabelle e grafici allegati. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento maggio 2021

    Con il recupero messo a segno in aprile e maggio, mese che commentiamo oggi, le esportazioni italiane di vino tornano sul livello pre-crisi: negli ultimi 12 mesi a maggio 2021 6554 milioni di euro, negli ultimi 12 mesi terminanti a marzo 2020 6507 milioni. Maggio è stato un mese da 621 milioni, quindi +42% sul 2020 ma +8% anche sul mese corrispondente 2019. Lo stesso per i primi 5 mesi dell’anno: +11% sul 2020 a 2689 milioni ma anche +6% sui 5 mesi 2019. Diversi mercati sono sui loro massimi storici: Germania (+6% primi 5 mesi), Svizzera (+21%), Olanda (+18%), Belgio (+50%), mentre alcuni sono ancora sotto. In particolare gli USA sono ancora il 6% sotto il precedente picco annuale (1508 sui 12 mesi contro 1597), ma anche come sappiamo bene il Regno Unito (-18%), il Canada (-4%), la Francia (-8%), la Svezia (-5%) e il Giappone (-18%). Nel segmento dei vini spumanti, ancora circa il 2% sotto il livello pre crisi, spicca come al solito l’andamento positivo del Prosecco. Per la prima volta il Regno Unito (pur dando segnali di rimbalzo post COVID) non è più il primo mercato estero per il prodotto, superato dagli USA. E proprio a questa analisi specifica si riferisce il grafico che trovate allegato nel resto del post, insieme a numerose tabelle che dettagliano i numeri appena commentati. Buona lettura.Fonte: www.coeweb.istat.it Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento aprile 2021

    Le esportazioni italiane di vino si sono ulteriormente riprese in Aprile, che ha segnato un +30% sul già indebolito aprile 2020 ma anche un +19% sul corrispondente mese del 2019. Come molti hanno già commentato, questo balzo riporta a +4% il saldo da fine anno e colma una parte del gap COVID (vedere grafico all’interno). Sui 12 mesi le esportazioni sono ancora a -1.5%, circa 150 milioni distanti dal picco precedente. I dati dettagliati di seguito restituiscono un quadro di forte rimbalzo in tutte le geografie (da notare che la Cina torna nella top 10 dell’export dei vini in bottiglia), ma comunque il mercato più debole resta il Regno Unito (-12% nei 4 mesi, molto vicini sia spumanti che vini in bottiglia a questo dato), il Canada, la Svezia e il Giappone. Sono invece marcatamente positivi i dati relativi al Belgio (+50% nei 4 mesi) e della Svizzera (+23%). Il mercato USA, di gran lunga il più importante per l’Italia ha chiuso i 4 mesi con 510 milioni di euro, -3%. Dati dettagliati e grafici sono nel seguito del post. Buona consultazione.
    Fonte: ISTAT

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    Emilia Romagna – produzione di vino 2020 – dati ISTAT e MIPAAF

    Continuiamo il viaggio tra le regioni italiane con i dati relativi all’Emilia Romagna, mostrando come da qualche settimana a questa parte sia i dati ISTAT che i dati MIPAAF. Le serie storiche sono relative a ISTAT e sono quelle che storicamente pubblichiamo. Dal 2020 ho poi trovato anche i dati del Ministero (MIPAAF) e quindi trovate nel grafico qui sotto che cosa dicono le due fonti. La differenza nel caso dell’Emilia Romagna è a dir poco sconcertante. Secondo ISTAT in Emilia Romagna si producono 6.6 milioni di ettolitri di vino, secondo il ministero sono invece 7.9 milioni di ettolitri. Beh, c’è di che lamentarsi essendo entrambe le fonti pagate dai contribuenti italiani. La differenza come vedete dal grafico risiede soprattutto nel dato produttivo relativo ai vini da tavola, che il MIPAAF stima essere vicino a 4 milioni di ettolitri, mentre per ISTAT si ferma a 2.7 milioni. Sono invece più allineati gli altri dati, talchè si può dire che nel 2020 si sono prodotti circa 400mila ettolitri di vini DOC bianchi e 1.2-1.3 milioni di DOC rossi, 1.1 milioni di ettolitri di IGT rossi e 1.1-1.2 milioni di ettolitri di IGT bianche. Spero che il post possa rispondere alle vostre domande e non porvene delle altre. Il mio commento oggi si ferma qui. All’interno del post trovate i grafici storici dell’ISTAT (che dal 2020 non riporta più la produzione di mosto e quindi ho cancellato la colonna). Buona consultazione.

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    Toscana – produzione di vino 2020 – dati ISTAT e MIPAAF

    La produzione di vino in Toscana è stimata da ISTAT a 2.6 milioni di ettolitri, stabile rispetto al 2019, con un calo dei vini bianchi compensato da un leggero incremento dei vini rossi che rappresentano come sapete la stragrande maggioranza del prodotto finito. Secondo ISTAT è anche in atto un piccolo spostamento della produzione dalle DOC, che comunque sono i due terzi del totale, alle IGT che andrà verificata. Da oggi in avanti però quando scrivo di produzioni di vino regionali, metto anche i dati del Ministero dell’Agricoltura (MIPAAF) che per la prima volta sono riuscito a reperire. Questi dati offrono un punto di vista differente, come potete vedere dal grafico sopra riportato, in cui la produzione non è 2.6 milioni di ettolitri come dice ISTAT ma soltanto 2.2 milioni, con una differenza piuttosto importante soprattutto nella categoria dei vini da tavola, che secondo MIPAAF fondamentalmente non sono prodotti in Toscana, mentre per ISTAT sono ancora il 12% del totale. Bene, nel segnalarvi che comunque tutti questi numeri sono disponibili nella sezione Solonumeri, passiamo a un breve resoconto.

    La produzione di vino toscana è dunque stimata da ISTAT a 2.6 milioni di ettolitri e da MIPAAF a 2.2. Prendiamo come riferimento ISTAT, visto che abbiamo una buona serie storica, mentre per MIPAAF no.
    La vendemmia 2020 è essenzialmente in linea non solo con il 2019 ma anche con la media storica, proprio di 2.6 milioni di ettolitri. La produzione di vino bianco è stata circa il 9% sotto la media, quella di vino rosso del 2% sopra rispettivamente per 350mila e 2.25 milioni di ettolitri.
    In termini di categorie qualitative, i vini DOC sono sempre preponderanti a 1.64 milioni di ettolitri, di cui soltanto 0.1 milioni sono di vino bianco. La produzione 2020 è del 2% sopra la media storica ISTAT. Secondo MIPAAF la produzione è leggermente inferiore, 1.47 milioni di ettolitri.
    Nel 2020 sono cresciuti i vini IGT, che hanno ripreso un po’ di spazio dopo anni di declino. Infatti, nonostante il +9% del 2020 sono comunque sotto del 2% sulla media storica. Secondo ISTAT siamo a 662mila ettolitri nel 2020 e MIPAAF ripropone un dato molto simile (670mila) anche se un po’ sbilanciato sui vini bianchi.
    Dove le due misurazioni non quagliano è sui vini da tavola che secondo MIPAAF praticamente non ci sono (70mila ettolitri), mentre secondo ISTAT sono ancora 300mila.

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    Trentino Alto Adige – produzione di vino 2020 – dati ISTAT

    Fonte: ISTAT (dati aggiornati a ultima release)
    Secondo ISTAT, la produzione di vino in Trentino Alto Adige è stata di 1.1 milioni di ettolitri, in leggero calo rispetto al 2019. Siccome per puro caso sono riuscito a trovare una tabella con il dettaglio regionale del Ministero delle Politiche Agricole (a proposito perchè è stato fornito a Federvini che lo ha ripubblicato, mentre sul sito proprietario del MIPAAF non compare???), la produzione di vino 2020 è superiore a quella riportata da ISTAT ed è pari a 1.3 milioni di ettolitri. Comunque, qui si lavora con quello che si ha a disposizione, nella consapevolezza di trovarci di fronte a errori e inspiegabili discrepanze di dati. Mi fermo qui per non diventare offensivo. Il Trentino Alto Adige è la regione dei vini DOC per eccellenza (forse insieme al Piemonte per livello di penetrazione), con un costante incremento che secondo ISTAT ha raggiunto il 93% della produzione totale (secondo la tabella MIPAAF 83%). Passiamo ai dati che sono basati su ISTAT ma che come vedete qui sotto sono diversi da quelli del ministero…

    La produzione di vino 2020 in Trentino è stata di 1.3 milioni di ettolitri, con una preponderanza di vino bianco sul vino rosso, per un bilanciamento di circa 70/30 (74/26 secondo il MIPAAF)
    La regione ha nel corso degli anni focalizzato la produzione sui vini DOC, che sono secondo ISTAT al 93%, contro un 6% per i vini IGT e una parte residuale per i vini da tavola. Secondo il MIPAAF invece siamo su una proporzione meno spinta di 82/16/2% ma comunque i vini da tavola sono praticamente assenti nella regione.
    La superficie vitata come definita da ISTAT è stata stabile negli ultimi anni intorno a 15mila ettari, di cui 5300 nella provincia di Bolzano e 9600 nella provincia di Trento.

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    Esportazioni di vini spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2020

    Le esportazioni di spumante del primo trimestre non sono mai particolarmente significative, tanto più quest’anno in cui il COVID sta determinando delle forti oscillazioni nell’andamento di alcuni mercati. I dati che commentiamo oggi sono leggermente negativi, con una partenza d’anno a -3% per un valore esportato di 316 milioni di euro e un volume stabile a 0.9 milioni di ettolitri. Si ripropongono i temi già affrontati nei post precedenti: il calo strutturale delle esportazioni nel Regno Unito (accentuato dalle pesanti chiusure nel trimestre), la quasi stabilità del mercato americani, diventato il più importante (e lo è quasi anche nella categoria del Prosecco) e una serie di paesi che mostrano una forte volatilità sia in positivo (Belgio, Russia) che in negativo (oltre al Regno Unito, Canada e Giappone tra i primi 10 mercati per il prodotto). Continua a calare la categoria ISTAT degli spumanti DOP, che presumibilmente andrà a scomparire. Passiamo ai dati.

    Le esportazioni di spumante nei primi 3 mesi del 2021 sono calate del 2.7% a 316 milioni di euro, portando il saldo sugli ultimi 12 mesi a -7.5% (1467 milioni di euro).
    Il Prosecco continua a guadagnare peso, con un andamento leggermente positivo nel trimestre (+2.2% a 229 milioni di euro) e un calo inferiore alla media sui 12 mesi (-3.8% a 1028 milioni di euro).
    Dal punto di vista geografico nel trimestre si cominciano a rivedere dei segni “più” invece che dei segni “meno”, con particolare riferimento alla Germania (+7%), alla Francia (+9%), Russia (+29%) e Belgio (+65%). Sono invece molto negativi i dati di Regno Unito, Canada e Giappone, tra il 20% il 25% e anche quelli del mercato svedese (-11%). Se può essere “consolante” si potrebbe però dire che nel primo trimestre tutto il calo dello spumante è spiegato dal Regno Unito (non è ancora così sui 12 mesi).
    Nel segmento del Prosecco tale considerazione appare ancora più evidente: se escludiamo il Regno Unito, ci troveremmo con una crescita più vicina all’8% che non al 2% riportato. Infatti il mercato inglese cala da solo del 24% a 38 milioni, il che significa una perdita di 13 milioni di euro, circa il 6% dell’esportato dell’anno scorso nei tre mesi.
    Per il Prosecco sono invece molto rassicuranti i dati di inizio anno negli Stati Uniti (+6%) in Francia (+20%) e in Belgio (raddoppio).
    Passando brevemente all’Asti, la tabella vi mostra la solita forte volatilità data dai piccoli numeri. L’Asti sta diventando sempre più americano: il 25% dell’export degli ultimi 12 mesi e il 34% del primo trimestre è andato proprio lì.

    Fonte: ISTAT (www.coeweb.istat.it)
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    Il valore della produzione di vino in Italia – dati ISTAT 2020 per regione

    Istat ha da poco aggiornato i dati sul valore aggiungo della produzione agricola. La rilevazione segnala per il 2020 un incremento dell’1% del valore della produzione agricola a 29.4 miliardi di euro. Per il vino, invece il dato (comprensivo della revisione dei dati degli anni scorsi) segnala un calo del 3.4% a 3.9 miliardi di euro. Il dato è il combinato della produzione di vino di circa 50 milioni di ettolitri e dei prezzi medi alla produzione. Se guardiamo i dati con un orizzonte temporale più lungo, diciamo 10 anni, le gerarchie si invertono e il settore vinicolo segna una dinamica ben superiore a quella del resto dell’agricoltura: 5% annuo contro +1.5%. Alcuni dati sono molto volatili, ma secondo ISTAT sono il Sud e il Nord-Est le due regioni più dinamiche nel decennio (mentre è vero il contrario per il 2020 sul 2019 in generale). Il maggior contributo a questi 3.9 miliardi viene dal Veneto, che rappresenta il 22% del valore (e il 24% dei volumi 2020, secondo i dati MIPAAF). Anche nel caso della Puglia, il contributo del valore del 12% è inferiore alla quota in ettolitri, del 18%. Per Toscana e Piemonte, ovviamente, vale il contrario. Passiamo ai dati in dettaglio nelle tabelle e grafici che seguono.

    Il valore della produzione di vino 2020 è di 3.9 miliardi di euro, in calo del 3.4% sul 2019 e del 15.6% rispetto al valore record (storico) di 4.6 miliardi del 2018, frutto della vendemmia record di oltre 54 milioni di ettolitri.
    La distanza dal picco del 2018 è particolarmente pronunciata al sud (-22%) e meno marcata al nord (11-12%). Ciò è dovuto al minor contributo di Sicilia (-31%) e Puglia (-24%).
    Secondo ISTAT nelle regioni del nord il calo è abbastanza omogeneo tra le regioni, con il Veneto a -10% rispetto al 2018 e Piemonte e Lombardia giù dell’11%.
    Nell’arco degli ultimi 10 anni sono molto positivi i dati del Veneto (+7% annuo) e dell’Emilia Romagna (+6.6%) al nord, mentre al centro-sud vanno sottolineati (tra le regioni più rilevanti) i dati positivi di Abruzzo e Puglia (+8%).
    In termini di “rilevanza” della produzione di vino sulla produzione agricola, i dati più elevati sono quelli del Friuli Venezia Giulia (34%), del Veneto (27%) e della Toscana (24%).

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