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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento primo semestre 2023

    Il primo semestre ha dunque chiuso in pari: le esportazioni di vino di 3.7 miliardi sono solo qualche milione sotto l’anno scorso. Il dato si può abbastanza agevolmente spaccare in due sotto diversi aspetti. Il primo trimestre è stato “buono”, con un incremento del 3.5-4%, il secondo trimestre ha specchiato al contrario il primo, con un calo molto vicino al 4%. Se guardiamo ai mercati, troviamo la medesima divaricazione: Nord America molto male, con gli USA a -7% e il Canada a -16%, contro l’Europa che è stata leggermente positiva con qualche bagliore (Francia e Russia sono molto evidenti nella tabella). Se guardiamo infine ai prodotti, senza particolari sorprese abbiamo una leggera crescita dei vini spumanti (+3%) e un leggero calo dei vini fermi in bottiglia (-2%), anche se i dati degli spumanti sono in graduale deterioramento (-3% in giugno preso singolarmente). Sebbene i dati non siano positivi, non per questo il quadro è negativo. L’export di vino italiano viene da un “post Covid” eccellente, dove i nostri prodotti hanno guadagnato quote di mercato globalmente. Volendosi lamentare, forse si potrebbe dire che, sempre in termini relativi, la Francia ha fatto meglio di noi, ma tutti questi confronti sono sempre influenzati da dove si comincia l’analisi. Guardiamo dunque i dati insieme, ricordandovi che tra un paio di giorni ci sarà l’approfondimento sui vini spumanti.

    3767 milioni di euro e 10.39 milioni di ettolitri, -0.4% e -1.5% sono i grandi numeri dell’export italiano del primo semestre 2023.
    Per categoria i vini in bottiglia calano dell’1.9% a 2530 milioni, i vini sfusi sono stabili (+0.8%) a 227 milioni e i vini spumanti sono in crescita del 3.3% a 1009 milioni di euro.
    Per quanto riguarda i volumi, i vini fermi calano del 4% a 5.86 milioni di ettolitri, gli sfusi crescono del 9% a 2.23 milioni di ettolitri, mentre gli spumanti scendono del 4.1% a 2.29 milioni di ettolitri.
    Le tabelle che trovate nel resto del post dettagliano l’andamento per mercato delle diverse categorie e un tabellone finale dove potete vedere l’andamento per mercato degli “ultimi 12 mesi terminanti a giugno”. Da questa tabella si evince ancora di più quello che vedete nel grafico qui sopra, cioè lo “stallo” dei grandi mercati e lo sviluppo che nel complesso sta avvenendo nei mercati minori. Fuori dalla top 5 trovate subito la Francia, ormai una realtà da oltre 300 milioni annui e in crescita del 19%, il recupero della Russia che ormai sfiora 200 milioni di euro e l’interessante andamento nei paesi dell’Europa dell’Est, con la Polonia (116 milioni) per dirne una che è superiore alla Cina, sempre al centro dell’attenzione.
    Vi lascio alla consultazione dei dati.

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    Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le esportazioni di vino Argentine sono cresciute del 10% a 773 milioni di euro nel 2022, che corrispondono a 131 miliardi di peso argentini. Considerando la forte svalutazione della valuta locale, l’incremento “lato argentino” è del 37%. Il dato beneficia di un andamento generalmente positivo nella maggior parte dei mercati chiave per il paese sudamericano, a partire dal recupero in USA (tornato al livello pre-covid) e con l’eccezione del mercato inglese, dove dopo due anni molto positivi si registra una flessione. Una menzione particolare va fatta ai mercati del continente: Brasile e Messico hanno messo a segno una forte crescita, così come Perù e Colombia (su valori più contenuti), segno che sembra esserci spazio per lo sviluppo del prodotto argentino nei mercati limitrofi. I volumi esportati sono invece calati a 2.6 milioni di ettolitri (-11%), con una forte volatilità in alcuni mercati (Canada e Cina in particolare). In conclusione, i dati sono positivi nel loro complesso, supportati da un forte sviluppo in nuove aree geografiche (soprattutto nello stesso continente), mentre la posizione del vino argentino nei mercati sviluppati, al di là di qualche alto e basso annuale, sembra essere stabile e non più in crescita come negli anni passati. Passiamo a una breve rassegna dei dati.

    Con 773 milioni di euro, l’Argentina è il decimo esportatore di vino al mondo. La crescita sul 2021 è del 10% in euro e del 37% in valuta locale, mentre su un orizzonte di 5 anni l’andamento è più moderato, intorno al +2% annuo.
    In termini di volumi, i dati sono più volatili e influenzati da una base di confronto molto difficile del 2020 e 2021. Infatti, a fronte di un calo dell’11% sull’anno precedente, se ricongiungiamo la serie al 2017 troviamo un dato annuo di +3%, molto coerente con quello del valore visto poco sopra.
    Il principale mercato restano gli USA, con 224 milioni di euro (+10%) e 665mila ettolitri esportati (-2%), seguito dal Regno Unito con 103 milioni (-5%) e 515mila ettolitri (-14%). Il terzo mercato è diventato dal 2021 il Brasile, dove le esportazioni argentine sono cresciute anche nel 2022, +19% a 84 milioni di euro. Il dato sul Brasile ma anche sugli altri paesi latino americani (come potete apprezzare dalla tabella) è particolarmente positivo anche in ottica di medio termine.
    Sono invece negativi i dati relativi al Canada, alla Cina e ad alcuni altri paesi europei, come la Svizzera, dove il calo si verifica sia nel 2021 che nel confronto con il 2017.

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    Germania – esportazioni di vino 2022

    Le esportazioni di vino tedesco sono cresciute del 6% nel 2022 a 1.07 miliardi di euro, il livello più elevato degli ultimi anni. Come ben sapete la Germania è un mercato di importazione più che di esportazione: a fronte dei 3.5 milioni di ettolitri esportati nel 2022, oltre 13 milioni sono importati, per una “bilancia” negativa di 10 milioni di ettolitri e, in euro, di 1.6 miliardi di euro. Un’altra curiosità è il fatto che la Germania esporta a 300 euro per ettolitro e importa a 200, quindi mediamente vende vino più pregiato (o a maggior prezzo) di quello che compera. Passando invece ai dati che abbiamo sottomano oggi, credo che la considerazione più interessante sia il progresso strutturale che il vino tedesco sta avendo nei paesi dell’Est Europa, che non sono ancora considerati o messi nel mirino da altre nazioni esportatrici. La Polonia, per esempio, è il terzo mercato per il vino tedesco già dallo scorso anno (forse il secondo, dato che il dato olandese è probabilmente falso e influenzato dalla riesportazioni), con un ulteriore progresso a doppia cifra e un valore delle esportazioni di 83 milioni di euro; ma potete notare più in basso anche il progresso della Repubblica Ceca, +10% sul 2022 e +10% annuo dal 2017. Bene, passiamo a un breve commento dei dati.

    Il totale delle esportazioni di vino tedesco è aumentato di 60 milioni tra il 2021 e il 2022, passando a 1066 milioni di Euro, +6%. Il volume esportato è invece calato del 5% a 3.5 milioni di ettolitri.
    I Paesi Bassi restano il principale mercato di esportazione per il vino tedesco in termini di valore e ancor più di volume, ma hanno registrato una diminuzione passando da 176 milioni a 157 milioni (-11%). In termini di volume siamo passati da 950 a 750mila ettolitri, -21%.
    La Norvegia e l’Austria sono i paesi che hanno mostrato la maggiore crescita con un aumento del 36%. La Norvegia ha aumentato le sue importazioni da 49 milioni a 66 milioni. L’Austria ha aumentato a 48 milioni di EUR.
    Altri paesi che hanno aumentato le importazioni di vino tedesco sono come dicevamo la Polonia (+15% a 83 milioni), con un volume a +5% e il Regno Unito (+14% a 82 milioni).
    Resta invece stabile il mercato USA, probabilmente il principale “vero” importatore di vino tedesco: con 87 milioni, resta ancora ampiamente sotto il livello raggiunto nel 2016-17 di 100 milioni di euro.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento maggio 2023

    Le esportazioni di vino riportano il secondo mese negativo da inizio anno a maggio. Si tratta di un calo limitato al 4%, ma viene in un mese importante ed è essenzialmente guidato da minori volumi, quindi non si tratta (per il momento) di un effetto di normalizzazione dei prezzi. Ne risulta un quadro stabile da inizio anno a valore (3.08 miliardi di euro, +0.4%) e negativo per l’1.6% a volume (8.4 milioni di ettolitri). Il vino fermo in bottiglia è la categoria che sta frenando l’export, con un -7% per maggio e -4.5% da inizio anno, ma anche gli spumanti hanno rallentato di molto la corsa, chiudendo maggio a +2% e il saldo da inizio anno a +5%. Dal punto di vista geografico sono gli Stati Uniti, nostro principale mercato, a segnare un calo molto importante: se volessimo fare un calcoletto, potremmo dire che senza il calo nel mercato USA (-41 milioni in maggio) il saldo del mese sarebbe stato leggermente positivo (visto che il totale cala di 32 milioni). Ma ovviamente si tratta di calcoli che lasciano un po’ il tempo che trovano. Da notare, comunque, il forte incremento delle esportazioni in Russia (raddoppio a Maggio, +74% da inizio anno), che continua a destare la mia curiosità. Passiamo a commentare qualche ulteriore dato.

    Con 717 milioni di euro le esportazioni italiane di vino calano del 4.3% in maggio, portando il saldo da inizio anno a 3.08 miliardi, +0.4%. Se guardiamo agli ultimi 12 mesi il dato è ancora positivo per il 4.7% a 7.88 miliardi di euro, ma ovviamente il traguardo degli 8 miliardi diventa meno “raggiungibile”.
    Dalla lettura dei dati emerge chiaramente la combinazione di “sgonfiamento” dei prezzi (stabili in maggio, ancora +2% da inizio anno) e il calo dei volumi (-4% in maggio, -1.6% da inizio anno). Quest’ultimo è diventato più importante nell’ambito della recente ondata inflazionistica, che è stata determinante per l’andamento nel 2022.
    Per quanto riguarda i mercati, peggiorano di molto i dati del mercato americano, che dopo il -12% di aprile chiude a -20% in maggio. Anche se sono per un -1%, maggio è il terzo mese negativo nel mercato tedesco (-2% in marzo, -5% in aprile). Sono invece in recupero i dati nel mercato inglese, cresciuto del 16% in maggio dopo due mesi a +11/12% a marzo-aprile.
    Guardando da inizio anno, gli USA e la Svizzera sono ora in calo del 2%, Germania e Regno Unito sono a +2%, il Canada perde un po’ meno di prima ed è a -19%, mentre resta in forte crescita la Francia (pur con un maggio stabile).

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento aprile 2023

    Il veloce esaurimento delle spinte inflazionistiche si fa sentire sulle esportazioni di vino italiane, che come previsto il mese scorso hanno avuto un andamento leggermente negativo in Aprile, -3% interamente spiegato da un calo corrispondente dei volumi. In realtà questa considerazione “nasconde” un’altra conclusione importante: l’inflazione se ne sta gradualmente andando, non ancora nei prezzi al consumo ma certamente nei prezzi alla produzione, concetto più vicino a quello espresso dal valore medio delle esportazioni. Tornando a noi, le esportazioni ad Aprile restano a +2%, con una base di confronto difficile e, visto cosa è successo a maggio alla categoria generale di alimentari e bevande (+5% contro il +2% di Aprile), la situazione potrebbe migliorare sul dati di fine maggio. Un ulteriore aspetto che non ci aiuta è il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro, che certamente avrà delle implicazioni. Il dato negativo di aprile è guidato da calo dei vini fermi in bottiglia, -5%, non compensato da un leggero incremento dei vini spumanti +1%, mentre dal punto di vista geografico il Nord America e l’Europa “tedesca” sono i principali mercati in calo. Passiamo a un’analisi più dettagliata. LEGGI TUTTO

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    USA – esportazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le esportazioni di vino americano verso il resto del mondo sono calate secondo UN Comtrade del 15% in volume a 2.8 milioni di ettolitri nel 2022, il livello più basso da tantissimi anni a questa parte. Non del tutto casualmente, questo calo corrisponde all’anno in cui la valuta statunitense si è rivalutata di più (ricordo la scorsa estate essere sceso sotto la parità con l’euro), con una media di 1.05 dollari per un euro sui 365 giorni rispetto a 1.18 del 2021. In questo ragionamento risiede poi il fatto che in dollari le esportazioni non sono calate, rimanendo sulla soglia degli 1.5 miliardi di dollari. E, infine, nella forza del dollaro si legge anche il costante calo delle esportazioni di vino sfuso, che in volume sono scese a 1.2 milioni di ettolitri (dei totali 2.8), quando invece (dollaro o non dollaro) quelle di vino in bottiglia si sono mantenute stabili nell’intorno di 1.5 milioni di ettolitri. I dati per mercato sul 2022 sono molto volatili se visti rispetto al 2021, ancora impattato dalle dinamiche del Covid. Ad ogni modo, il vino americano appare in posizioni migliori che in passato in Canada e Giappone, ha trovato un nuovo canale di crescita in Corea, mentre è arretrato pesantemente nel Regno Unito. Dati e grafici completi, con ulteriori commenti, nel resto del post. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vini spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2023

    Nel contesto delle esportazioni italiane gli spumanti restano la categoria con il tasso di crescita più marcato, circa +7% nel primo trimestre. Come già sta succedendo per il mercato italiano, non si cresce però più in volume ma in prezzo. I dati infatti mostrano un calo del 3% dei volumi (addirittura -5% per la categoria principe, il Prosecco) e un incremento del prezzo-mix dell’11% (+13% per il Prosecco). Stiamo ovviamente parlando di un periodo marginale per l’attività del segmento, che si concentra nei mesi dopo l’estate, ma ovviamente è in atto un processo di stabilizzazione dei volumi. Il Prosecco comincia a risentire della debolezza di uno dei suoi due principali mercati, il Regno Unito, mentre resta molto positivo l’andamento nel mercato americano e in tutta una serie di mercati secondari che però crescono molto: Germania, Francia, Svizzera, Russia e Austria. L’Asti sta tornando abbastanza prepotentemente con un trimestre a +13%, quindi ben sopra il +7% della categoria, con un’esposizione ormai molto marcata in Lettonia a Russia (30% del totale). Il trimestre è stato invece negativo (-6%) per gli spumanti DOP ex Prosecco e Asti, subendo il calo del mercato tedesco e francese in un periodo poco significativo dell’anno. Passiamo a un commento dei numeri nello specifico. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento marzo 2023

    Il primo trimestre chiude con un export di vino stabile in valore e in crescita del 4% in valore. In numeri stiamo parlando di 4.9 milioni di ettolitri e 1.8 miliardi di euro. Il focus di questa introduzione è però quello che sembra arrivare di qui in avanti, considerando l’andamento degli ultimi mesi delle esportazioni di alimentari e bevande. Il concetto è riassunto nel grafico qui sopra, che include l’aggiornamento ad aprile delle esportazioni di alimentari (di cui il vino rappresenta una quota del 13% circa): dopo un andamento molto positivo e in crescita a doppia cifra per gli ultimi 12 mesi, in aprile le esportazioni sono cresciute soltanto del 2%. Se guardate la linea del vino vi accorgete che la crescita mensile è sempre stata inferiore a quella della categoria a cui appartiene. Da qui la considerazione che probabilmente il 14 luglio 2023 leggeremo dei dati di aprile peggiorativi rispetto all’andamento del primo trimestre. Tornando ai nostri numeri, spumanti sempre avanti rispetto ai vini fermi (+7% contro +2% circa), probabilmente anche grazie all’anticipo delle vacanze pasquali; volumi in calo nei prodotti in bottiglia, sia fermi che spumanti, bilanciati dall’aumento delle esportazioni di vino sfuso. Dati sempre molto negativi dal mercato canadese (superato dalla Svizzera, che diventa il nostro quarto mercato per export di vino) e molto positivi per il mercato francese. Ulteriori dettagli nel resto del post. LEGGI TUTTO