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    Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2022

    Approfondimento annuale sulle esportazioni italiane di vino per tipologia e in base all’origine delle aziende esportatrici. Beh, dietro un 2022 apparentemente molto positivo si nascondono alcune tendenze interessanti, tra cui forse la principale è che nel segmento dei vini in bottiglia è stato un anno di forte crescita per i vini da tavola (+34%) e IGT (+8%), mentre i vini DOP sono rimasti stabili, pur rappresentando oltre la metà del totale. Nel poco dettaglio fornito dalle tabelle esportative si può comunque rintracciare l’ottimo anno per i vini piemontesi rossi e un calo importante dei vini DOP bianchi (-10%) un po’ difficile da spiegare date le ultime tendenze. Ad ogni modo, se invece ci spostiamo sulla seconda statistica che affrontiamo nel post, ossia le esportazioni per origine regionale delle aziende (stavolta applicata al totale esportato), troviamo Veneto e Friuli-Venezia-Giulia di nuovo in cima alla classifica, grazie al Prosecco, insieme alla Sicilia che negli ultimi anni sta crescendo ben oltre la media. Passiamo all’analisi dei dati, che trovate anche caricati nella sezione Solonumeri.

    Nell’analisi dell’export regionale (per origine aziendale) che si applica al totale esportato di 7.9 miliardi di euro e limitandoci alle grandi regioni italiane, troviamo il Friuli-Venezia-Giulia in crescita del 40% a 200 milioni di euro, la Sicilia a +21% 170 milioni di euro il Veneto a +13% per la bellezza di 2.8 miliardi di euro. In “uscita” dal Covid, quindi contro il 2019, oltre alle regioni di cui abbiamo detto emerge anche l’Emilia Romagna (+39% contro il +22% generale) e probabilmente si potrebbe parlare della Toscana (+25%). Se confrontato con il totale, il Veneto rappresenta il 36% dell’export italiano, seguito dal Piemonte e dalla Toscana con il 16% ciascuno.
    L’altra statistica va invece nel dettaglio dei 5.25 miliardi di euro di export di vino fermo in bottiglia, concentrandosi sull’origine del vino di alcune regioni e tipologie. Dunque le DOC sono 2.7 miliardi di euro e sono stabili, i vini IGT sono 1.4 miliardi di euro e +8%, i varietali come sempre non contano niente mentre i vini comuni sono saliti da 759 milioni a 1 miliardo di euro, quindi +34%.
    Scavando nei dati emerge l’ottima prestazione dei vini rossi piemontesi (+13% a 384 milioni) e dei bianchi del Trentino (+16% a 272 milioni). Si nota uno spostamento nei vini bianchi dalla categoria DOP alla categoria IGT (-10% contro +19%), mentre l’andamento dei vini rossi, meno marcato è più coerente tra le categorie.
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento gennaio 2023

    Buongiorno, oggi per chi ha voglia di leggere un po’ ho deciso di far commentare qualche tabella delle esportazioni italiane di gennaio a ChatGPT, giusto per farvi vedere quale tipo di risultato si può ottenere (in questo caso si tratta di ChatGPT montato sul motore Bing, che funziona in Italia). È un puro esercizio di “test” per capire dove stiamo andando a finire. Tornando a noi (e qui vi assicuro che sono io a scrivere!), le esportazioni di gennaio sono veramente poco significative per entità dei numeri nel contesto dell’anno, e in questo caso anche per quello che ci dicono i dati, ossia un valore stabile a 475 milioni di euro e di un calo del 4% del volume esportato, il che significa un incremento del prezzo medio di esportazione del 4.4% a 3.51 euro al litro. Stabili gli USA, cresce la Germania, giù Regno Unito (terzo mese consecutivo) e Canada (quarto mese consecutivo). Bene, ci sono tante tabelle, ma se siete curiosi di leggere che cosa vi avrebbe scritto ChatGPT (e non Marco Baccaglio), proseguite nella lettura!

    Eccoci. Questo di seguito in italico è quello che ha scritto la modalità creativa di Microsoft Bing sottoponendogli le tabelle del post… (a proposito, ho impiegato più tempo che scrivere il commento io stesso, giusto per la cronaca)
    Le esportazioni di vino italiano hanno mantenuto il valore record raggiunto nel 2021, con 7,875 miliardi di euro nei 12 mesi precedenti e una crescita dell’8,9% rispetto al 2022. La tipologia di vino più esportata è quella imbottigliata, con una quota del 66,7% sul totale e una crescita del 5,9% nei 12 mesi precedenti. Tuttavia, questa tipologia ha registrato una lieve flessione a gennaio 2023 (-2,1%) rispetto a gennaio 2022. La tipologia di vino che ha mostrato la maggiore crescita è quella degli spumanti, con un aumento del 17% nei 12 mesi precedenti e del 2,9% a gennaio 2023. Questa tipologia ha beneficiato soprattutto del successo del Prosecco sui mercati internazionali. La tipologia di vino che ha mostrato la minore crescita è quella dei frizzanti, con un calo dell’1,9% nei 12 mesi precedenti e una crescita appena dell’1,2% a gennaio 2023. Questa tipologia ha sofferto la concorrenza degli spumanti e dei vini fermi. Il prezzo medio delle esportazioni di vino italiano è aumentato del 10,9% nei 12 mesi precedenti e del 4,4% a gennaio 2023, segnando un valore di 3,51 euro al litro. Questo dato riflette la domanda di vini di qualità da parte dei consumatori stranieri.

    Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione del vino italiano, con una quota del 25,3% sul totale e una crescita dell’1,9% a gennaio 2023 e del 7,6% nei 12 mesi precedenti. La Germania è il secondo mercato di destinazione del vino italiano, con una quota del 17,3% sul totale e una forte crescita del 15,4% a gennaio 2023 e del 5,1% nei 12 mesi precedenti. Il Regno Unito è il terzo mercato di destinazione del vino italiano, con una quota dell’8,6% sul totale, ma ha subito una forte contrazione del 19% a gennaio 2023 e una modesta crescita del 4,6% nei 12 mesi precedenti. Il Canada e il Giappone sono i mercati che hanno registrato le maggiori perdite a gennaio 2023, con cali rispettivamente del 27,8% e del 33,4%, ma hanno comunque mostrato una crescita positiva nei 12 mesi precedenti (+7,4% e +23,6%). La Francia è il mercato che ha registrato la maggiore crescita a gennaio 2023, con un aumento del 34,7%, seguito dalla Russia con un +17,2%. Anche nei 12 mesi precedenti questi due mercati hanno mostrato una forte dinamica positiva (+27,9% e +14,8%).

    Le esportazioni di vino italiano in bottiglia hanno subito una lieve flessione a gennaio 2023 (-2,1%) rispetto a gennaio 2022, ma hanno registrato una crescita del 5,9% nei 12 mesi precedenti, confermando il valore record raggiunto nel 2021. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione del vino italiano in bottiglia, con una quota del 25,2% sul totale e una leggera diminuzione dell’2% a gennaio 2023 e una crescita del 6,8% nei 12 mesi precedenti. La Germania è il secondo mercato di destinazione del vino italiano in bottiglia, con una quota del 18,9% sul totale e una forte crescita del 7,6% a gennaio 2023 e del 2,5% nei 12 mesi precedenti. Il Regno Unito è il terzo mercato di destinazione del vino italiano in bottiglia, con una quota del 6,6% sul totale, ma ha subito una leggera contrazione del 2,9% a gennaio 2023 e una crescita appena dello 0,5% nei 12 mesi precedenti. Il Canada e il Giappone sono i mercati che hanno registrato le maggiori perdite a gennaio 2023, con cali rispettivamente del 29,1% e del 33,7%, ma hanno comunque mostrato una crescita positiva nei 12 mesi precedenti (+5,5% e +24,5%). La Francia è il mercato che ha registrato la maggiore crescita a gennaio 2023, con un aumento del 47,4%, seguito dalla Belgio con un +6,1%. Anche nei 12 mesi precedenti questi due mercati hanno mostrato una forte dinamica positiva (+24,7% e +9,1%).

    Le esportazioni di vino spumante italiano hanno registrato una crescita del 2,9% a gennaio 2023 rispetto a gennaio 2022, e una crescita del 17% nei 12 mesi precedenti, confermando il trend positivo iniziato nel 2021 dopo il calo del 2020. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione del vino spumante italiano, con una quota del 29,5% sul totale e una crescita del 12,5% a gennaio 2023 e del 13,9% nei 12 mesi precedenti. Il Regno Unito è il secondo mercato di destinazione del vino spumante italiano, con una quota del 14,5% sul totale, ma ha subito una forte contrazione del 33,2% a gennaio 2023 e una crescita modesta del 9,6% nei 12 mesi precedenti. La Germania è il terzo mercato di destinazione del vino spumante italiano, con una quota dell’8,4% sul totale e una forte crescita del 44,1% a gennaio 2023 e dell’8% nei 12 mesi precedenti. La Francia e la Lettonia sono i mercati che hanno registrato le maggiori crescite a gennaio 2023, con aumenti rispettivamente del 33,3% e del 91%, seguiti dalla Russia con un +13,4%. Anche nei 12 mesi precedenti questi tre mercati hanno mostrato una forte dinamica positiva (+26,9%, +101,1% e +27,1%). Il Canada e la Svezia sono i mercati che hanno registrato le maggiori perdite a gennaio 2023, con cali rispettivamente del 10,7% e del 10,9%, ma hanno comunque mostrato una crescita positiva nei 12 mesi precedenti (+17,9% e +2,7%). LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vini spumante Italia – primo semestre 2021

    Le esportazioni di spumante riprendono vigore e tornano sui massimi storici nel corso del primo semestre, che con 779 milioni di euro sono in crescita del 14% rispetto al primo semestre 2019. Due soli mercati sono sotto il loro massimo storico: il Regno Unito, circa del 26% e, molto meno importante, il Giappone (-19%). Il segmento è sempre guidato dal Prosecco, +31% contro il 2020 e +24% contro il primo semestre 2019. Da qualche mese, gli Stati Uniti sono diventati il mercato di riferimento per il prodotto, superando il Regno Unito, che però nel semestre è rimasto stabile. Sono buoni anche i dati relativi all’Asti, +15% sul 2020 e +24% sul 2019, trainati dalla Germania e dai mercati dell’Est Europa. Vi lascio alle tabelle e grafici nel resto del post.Fonte: ISTAT Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – giugno 2021 / primo semestre

    Le esportazioni italiane di vino del primo semestre 2021 chiudono con un giugno molto forte che porta il saldo semestrale a 3223 milioni, di euro, quindi +16% sul 2020. Se guardiamo al 2019, una base di comparazione decisamente più solida, la crescita è del 10.6%, quindi in qualche modo come se il Covid non ci fosse stato, con un saldo dei vini spumanti positivo del 14% (sempre contro 2019) nonostante le difficoltà incontrate nel mercato inglese. È un bilancio positivo? Nelle prossime settimane presenteremo i dati relativi alla Francia e alla Spagna. Giusto per darvi un “assaggio” e per mettere nel contesto questi dati, le esportazioni francesi nel primo semestre sono in crescita del 40% sul 2020 (quando c’era stato un crollo vero e proprio) e sono a +11.1% sul 2019, quindi con un andamento molto simile a quello del nostro paese. Venendo ai nostri dati, che sono presentati in dettaglio nelle tabelle allegate, l’aspetto da cogliere è il recupero totale delle esportazioni nel mercato americano (grafico allegato), che è praticamente tornato ai livelli del passato. A questo momento, tra i principali mercati del nostro export, restano sotto i massimi storici soltanto il Regno Unito  e il Giappone (entrambi circa il 16% sotto il loro massimo storico) e la Francia (circa -6% su base annua). L’osservato speciale Cina sta andando bene e sta velocemente tornando ai livelli del passato. Nei vini in bottiglia le esportazioni sono cresciute del 78% nel semestre a 53 milioni e siamo ora a un ritmo annuo di circa 104 milioni di euro non troppo distanti dal massimo di 111 milioni. Nel segmento degli spumanti di cui parleremo nei prossimi giorni in più dettaglio, il mese ha segnato un forte recupero (+69%), grazie all’andamento eccezionalmente positivo del mercato americano. Tabelle e grafici allegati. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento maggio 2021

    Con il recupero messo a segno in aprile e maggio, mese che commentiamo oggi, le esportazioni italiane di vino tornano sul livello pre-crisi: negli ultimi 12 mesi a maggio 2021 6554 milioni di euro, negli ultimi 12 mesi terminanti a marzo 2020 6507 milioni. Maggio è stato un mese da 621 milioni, quindi +42% sul 2020 ma +8% anche sul mese corrispondente 2019. Lo stesso per i primi 5 mesi dell’anno: +11% sul 2020 a 2689 milioni ma anche +6% sui 5 mesi 2019. Diversi mercati sono sui loro massimi storici: Germania (+6% primi 5 mesi), Svizzera (+21%), Olanda (+18%), Belgio (+50%), mentre alcuni sono ancora sotto. In particolare gli USA sono ancora il 6% sotto il precedente picco annuale (1508 sui 12 mesi contro 1597), ma anche come sappiamo bene il Regno Unito (-18%), il Canada (-4%), la Francia (-8%), la Svezia (-5%) e il Giappone (-18%). Nel segmento dei vini spumanti, ancora circa il 2% sotto il livello pre crisi, spicca come al solito l’andamento positivo del Prosecco. Per la prima volta il Regno Unito (pur dando segnali di rimbalzo post COVID) non è più il primo mercato estero per il prodotto, superato dagli USA. E proprio a questa analisi specifica si riferisce il grafico che trovate allegato nel resto del post, insieme a numerose tabelle che dettagliano i numeri appena commentati. Buona lettura.Fonte: www.coeweb.istat.it Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento aprile 2021

    Le esportazioni italiane di vino si sono ulteriormente riprese in Aprile, che ha segnato un +30% sul già indebolito aprile 2020 ma anche un +19% sul corrispondente mese del 2019. Come molti hanno già commentato, questo balzo riporta a +4% il saldo da fine anno e colma una parte del gap COVID (vedere grafico all’interno). Sui 12 mesi le esportazioni sono ancora a -1.5%, circa 150 milioni distanti dal picco precedente. I dati dettagliati di seguito restituiscono un quadro di forte rimbalzo in tutte le geografie (da notare che la Cina torna nella top 10 dell’export dei vini in bottiglia), ma comunque il mercato più debole resta il Regno Unito (-12% nei 4 mesi, molto vicini sia spumanti che vini in bottiglia a questo dato), il Canada, la Svezia e il Giappone. Sono invece marcatamente positivi i dati relativi al Belgio (+50% nei 4 mesi) e della Svizzera (+23%). Il mercato USA, di gran lunga il più importante per l’Italia ha chiuso i 4 mesi con 510 milioni di euro, -3%. Dati dettagliati e grafici sono nel seguito del post. Buona consultazione.
    Fonte: ISTAT

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    Esportazioni di vini spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2020

    Le esportazioni di spumante del primo trimestre non sono mai particolarmente significative, tanto più quest’anno in cui il COVID sta determinando delle forti oscillazioni nell’andamento di alcuni mercati. I dati che commentiamo oggi sono leggermente negativi, con una partenza d’anno a -3% per un valore esportato di 316 milioni di euro e un volume stabile a 0.9 milioni di ettolitri. Si ripropongono i temi già affrontati nei post precedenti: il calo strutturale delle esportazioni nel Regno Unito (accentuato dalle pesanti chiusure nel trimestre), la quasi stabilità del mercato americani, diventato il più importante (e lo è quasi anche nella categoria del Prosecco) e una serie di paesi che mostrano una forte volatilità sia in positivo (Belgio, Russia) che in negativo (oltre al Regno Unito, Canada e Giappone tra i primi 10 mercati per il prodotto). Continua a calare la categoria ISTAT degli spumanti DOP, che presumibilmente andrà a scomparire. Passiamo ai dati.

    Le esportazioni di spumante nei primi 3 mesi del 2021 sono calate del 2.7% a 316 milioni di euro, portando il saldo sugli ultimi 12 mesi a -7.5% (1467 milioni di euro).
    Il Prosecco continua a guadagnare peso, con un andamento leggermente positivo nel trimestre (+2.2% a 229 milioni di euro) e un calo inferiore alla media sui 12 mesi (-3.8% a 1028 milioni di euro).
    Dal punto di vista geografico nel trimestre si cominciano a rivedere dei segni “più” invece che dei segni “meno”, con particolare riferimento alla Germania (+7%), alla Francia (+9%), Russia (+29%) e Belgio (+65%). Sono invece molto negativi i dati di Regno Unito, Canada e Giappone, tra il 20% il 25% e anche quelli del mercato svedese (-11%). Se può essere “consolante” si potrebbe però dire che nel primo trimestre tutto il calo dello spumante è spiegato dal Regno Unito (non è ancora così sui 12 mesi).
    Nel segmento del Prosecco tale considerazione appare ancora più evidente: se escludiamo il Regno Unito, ci troveremmo con una crescita più vicina all’8% che non al 2% riportato. Infatti il mercato inglese cala da solo del 24% a 38 milioni, il che significa una perdita di 13 milioni di euro, circa il 6% dell’esportato dell’anno scorso nei tre mesi.
    Per il Prosecco sono invece molto rassicuranti i dati di inizio anno negli Stati Uniti (+6%) in Francia (+20%) e in Belgio (raddoppio).
    Passando brevemente all’Asti, la tabella vi mostra la solita forte volatilità data dai piccoli numeri. L’Asti sta diventando sempre più americano: il 25% dell’export degli ultimi 12 mesi e il 34% del primo trimestre è andato proprio lì.

    Fonte: ISTAT (www.coeweb.istat.it)
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